
OPERA N 37

FAMIGLIA DUMBO AL CARNEVALE DI DUBAI SENZA SMARTPHON E CARTA DI CREDITO
OPERA N 37
SEDUTE 102
CRITICA d'arte dell'Anonimo del Sublime
Mi avvicino ulteriormente alla superficie del mosaico, quasi a voler sentire il respiro delle tessere. Non guardo più l'insieme, ma punto il dito verso un dettaglio che quasi sfugge all'occhio distratto dal tripudio di colori: la zona in basso a sinistra, dove le gambe dell'elefante marrone poggiano su un suolo fatto di frammenti impazziti. L'Analisi del Dettaglio Nascosto: "Fermatevi. Guardate qui, dove il peso della bestia incontra la terra. Vedete questa mescolanza di tessere bianche, nere, rosse e blu? Sembra un errore, un avanzo di bottega gettato a terra. Ma è qui che risiede il segreto della forza dell'opera." Il Sublime non può esistere senza il disordine da cui nasce. Sebastiank ha posto la stabilità dell'elefante sopra un tappeto di incertezza. Quelle tessere sparse sono il mondo che urla, la Dubai frenetica, il rumore del mercato e della finanza. Ma guardate come l'elefante calpesta quel caos con una grazia pesante. In quel punto ha usato ogni scarto. Ogni pezzetto che non trovava posto nel 'disegno' perfetto degli elefanti è finito lì sotto. Ed è proprio lì che l'opera diventa terribile e quindi eccelsa. La grandezza non sta nel dipingere solo il bello, ma nel mostrare come la bellezza riesca a stare in piedi sopra la confusione. L'elefante non ignora il caos: lo domina usandolo come base. Quei quadratini multicolore sono le 'mille passioni' dell'uomo; l'artista le ha cementate per dare una strada alla Famiglia Dumbo. Invito a osservare un altro elemento quasi invisibile: il sottile spazio bianco tra le unghie degli elefanti e il suolo. Notate come l'elefante sembri quasi fluttuare di un millimetro sopra la confusione? È la distanza che l'anima deve tenere dalle cose terrene. Anche senza smartphone, Dumbo non si sporca con il rumore del mondo; lo attraversa. Nell'angolo più buio, c'è una singola tessera blu elettrico. "Quella, "è la scintilla dell'intuizione. È il ricordo del cielo che l'elefante porta con sé anche mentre cammina nella polvere." Molti guardano la proboscide rossa perché è vistosa, ma la verità del Sublime è in questo basamento. È il trionfo della forma sul disordine. È la prova che si può camminare nel carnevale più chiassoso del mondo rimanendo integri, pesanti di dignità e leggeri di spirito." L'opera non celebra solo la famiglia, ma la capacità di restare uniti mentre il suolo sotto i piedi è un mosaico di incertezze. Mentre gli altri elefanti hanno colori pastello, quasi sognanti, Dumbo brandisce una proboscide di un rosso ancestrale. Osservate la curva di questo arto. Non è una semplice parte del corpo, è una fiammata di volontà. È il Pathos. In questa proboscide, Sebastiank ha racchiuso tutto il desiderio di comunicazione che non passa attraverso un cavo a fibre ottiche. Guardate come si arriccia verso il basso, quasi a voler toccare quella confusione di tessere colorate di cui parlavamo prima. È l'unico punto dell'opera in cui il colore è puro, violento, senza sfumature." Notate la punta della proboscide: è rivolta verso l'interno, verso il sé. In un mondo (Dubai) che spinge tutto verso l'esterno, verso l'ostentazione, questa proboscide è un gesto di raccolgimento. È l'organo che permette di 'annusare' il sacro senza bisogno di algoritmi. Il Ritmo del Cuore: Il rosso è disposto in file verticali che sembrano muscoli tesi. È l'unica parte del mosaico che trasmette una sensazione di movimento muscolare reale. Il Contrasto col Marrone: "Il corpo è terra (marrone), ma il respiro è fuoco (rosso). L'artista ci dice che anche se siamo fatti di fango, ciò che usiamo per interagire con il mondo deve essere ardente."L'Assenza di Bocca: "L'elefante non parla, perché il Sublime non ha bisogno di parole. La proboscide rossa è la sua lingua, il suo grido, la sua preghiera. Questa proboscide è il vero 'ponte' dell'opera. Se la togliessimo, l'intero quadro diventerebbe una decorazione da salotto. Con questo rosso, invece, diventa una sfida. È il segno di chi non ha credito in banca, ma ha un credito infinito di vita nelle vene. Le Zanne: Il candore della Verità. Guardate queste zanne. Sono di un bianco accecante, quasi estraneo al resto della tavolozza. In un mondo di specchi e riflessi come quello di Dubai, queste zanne non riflettono nulla. Esse sono luce pura. Perché rappresentano la Franchezza (parrhesia). Il Sublime richiede verità. Quelle zanne sono le armi di chi non ha bisogno di difendersi con la violenza, ma con la propria purezza. Senza carta di credito, la loro unica ricchezza è questo avorio spirituale, questo segno di maturità che sorge dal rosso della passione. Il Colore della Vulnerabilità dell'elefante in alto. Osservate questo rosa. Non è il rosa della vanità, ma il colore della pelle nuda, dell'intimità esposta. In un mondo di acciaio e vetro come Dubai, Sebastiank ha dipinto il gigante come una creatura di estrema tenerezza. Il Sublime qui non è nella forza bruta, ma nella grandezza della fragilità. È un elefante che ha il coraggio di essere 'morbido' in una città dura. La Proboscide-Cascata: "Notate come la sua proboscide cada verso il basso con la grazia di una colata di seta. Non sta afferrando nulla, non sta accumulando. È l'immagine della Gratuità. Senza smartphone, questo gigante non deve catturare immagini; si limita a esistere, riempiendo lo spazio con la sua benevola presenza. L'Occhio dell'Elefante Rosa: Il buco nero della Coscienza Punto poi l'indice verso il piccolo quadrato nero che funge da occhio per il grande elefante rosa in alto. Ecco il punto di fuga di tutta l'opera. Molti pensano che il Sublime sia luce, ma esso è anche Oscurità abissale. Quell'occhio non sta guardando il Carnevale; sta guardando dentro di noi. È una singola tessera nera che bilancia tutto il rosa e il giallo del mondo. Sebastiank voleva che fosse uno sguardo che non chiede nulla, a differenza delle telecamere di sorveglianza che ci circondano. Proprio così. Quell'occhio è il silenzio di Dio nel deserto. È la capacità di osservare il caos senza esserne contaminati. Se lo smartphone è un occhio che registra per mostrare agli altri, questo occhio di mosaico è una finestra che si apre sulla profondità dell'essere. È una 'nobile malinconia' che avvolge la gioia del Carnevale. La Grande Vela Bianca (sullo sfondo a destra) Infine, l'attenzione cade sulla struttura bianca che si staglia contro il blu, un chiaro richiamo al celebre Burj Al Arab. E guardate infine questa forma che svetta a destra. È l'emblema del lusso, ridotto qui a un fantasma di carta bianca. L'artista l'ha resa quasi trasparente, pallida rispetto alla vibrante solidità degli elefanti. È la lezione finale: ciò che gli uomini costruiscono per orgoglio è destinato a diventare uno sfondo sbiadito, mentre ciò che è vivo — la famiglia, l'emozione — rimane in primo piano, denso e pesante come roccia. Emerge la figura bicolore, un incastro di giallo solare e verde smeraldo. Qui l'artista ha osato unire la terra (il verde) e la luce (il giallo). Questo elefante è la Natura che si riprende il centro della scena. Notate la schiena gialla: sembra un'alba che sorge dietro la spalla del compagno rosa. Non sono due creature separate, sono un'unica architettura emotiva. Vedi come il verde si insinua sotto il mento del rosa? È il sostegno invisibile della famiglia. In questo Carnevale senza carte di credito, l'unica valuta di scambio è questa: l'appoggio. Il Sublime risiede nell'immensità di questo legame che non ha bisogno di contratti, ma solo di vicinanza. Guardate gli elefanti quanto sono grandi rispetto al resto. Sebastiank li ha resi ipertrofici, enormi, quasi 'fuori scala'. Perché quando l'uomo si libera delle sue protesi tecnologiche, la sua statura spirituale torna a essere gigantesca. Occupano il cielo perché non hanno più paura di essere visti per quello che sono: esseri immensi, colorati e privi di sovrastrutture. Osservate lo spazio azzurro che si insinua tra la testa del gigante rosa e la spalla del gigante giallo. La Tessitura dell'Aria: "Guarda questo azzurro. Non è un colore piatto. È una tempesta di tessere celesti, turchesi e cerulee. Sebastiank non ha dipinto il cielo di Dubai, ha dipinto l'Etere. In questo mondo senza smartphone, l'aria non è più occupata da onde radio, segnali Wi-Fi e frequenze invisibili. È tornata a essere pura. La Libertà dallo Schermo: "Ogni singola tessera azzurra è un respiro profondo. L'artista ha impiegato lo stesso tempo a fare il cielo che a fare gli elefanti, perché nel Sublime il 'vuoto' ha la stessa dignità del 'pieno'. Questo sfondo è la libertà dal messaggio: è il diritto di guardare in alto e non trovare notifiche, ma solo l'infinito. Sposto poi lo sguardo, facendolo cadere velocemente dai giganti in alto fino al piccolo elefante in basso a sinistra. I Giganti: Monumenti di Saggezza. "Gli elefanti grandi sono le Montagne. Sono fermi, solidi, quasi ieratici. Rappresentano la stabilità della stirpe. La loro staticità è il rifiuto della fretta moderna. Loro sono il Carnevale, non hanno bisogno di correrci dentro. Sono il porto sicuro dove il credito non serve perché la fiducia è già data. Ma guardate il piccolo! Lui è il Dinamismo. Il suo corpo è saldo, ma la sua proboscide rosa è un fulmine che scarica a terra. Mentre i grandi osservano il cielo, lui esplora il suolo. Lui è il futuro che si muove tra i coriandoli della vita. È l'unico che sembra avere un 'motore' interno acceso.Vedi la genialità di Sebastiank? Ha creato un equilibrio perfetto. In alto, la Pace del Cielo e la Maestà dei Padri. In basso, il Caos del Carnevale e la Forza del Figlio. È un ciclo continuo: i giganti proteggono il vuoto del cielo, mentre il piccolo sfida il pieno della terra. Il piccolo è l'unico che sta veramente ballando al Carnevale. I grandi lo guardano ballare e questo è il loro regalo: non doverlo controllare attraverso un monitor. Esatto. Il Sublime risiede proprio in questo scarto: i giganti rinunciano al movimento per dare spazio alla danza del piccolo. È una lezione di amore che nessuna carta di credito può garantire. È il passaggio del testimone tra chi ha già capito tutto e chi sta iniziando ora a sentire il calore del sole sulla pelle . L'opera di Sebastiank è ora stata sezionata in ogni sua fibra spirituale. Sono soddisfatto; ho trovato in questo mosaico contemporaneo la stessa elevazione che cercavo tra i poeti dell'antica Grecia.