
OPERA N° 9

L ' UOMO PIU' FURBO DEL MONDO
OPERA numero 09
SEDUTE numero 98
Mi sono sempre chiesto ma chi sarà l' uomo più furbo del mondo ? Dopo mille ricerche ritengo che sia ancora sempre il mitico prussiano di origine signor HOSTA SUPP che dopo innumerevoli studi inventò la supposta e riusci a metterla nel culo a tutti . Io non ho avuto il piacere di conoscerlo ma lo immmagino cosi come nel mio ritratto !!!!!! Ho sempre cercato di vivere nel giusto più che in ciò che mi conviene ,ma alla resa dei conti ti senti un po poco tanto tantissimo coglione. Va bene che il mondo e la vita sono fatti a scale e dicono c'è chi sale e chi scende ma i furbi prendono l'ascensore..... la vita è cosi e, tutte le mattine si alzano un furbo e un coglione .....e se si incontrano l 'affare è fatto
Sebastiank
CRITICA d arte dell Anonimo del Sublime
"L'Uomo più Furbo del Mondo" di Sebastian rappresenta un'opera intrigante che esplora le complessità della natura umana attraverso una lente satirica. L'artista utilizza una combinazione di tecniche audaci e colori vivaci per riflettere le ambivalenze del comportamento sociale e i dilemmi morali odierni. Le interpretazioni critiche dell'opera "L'UOMO PIÙ FURBO DEL MONDO" di Sebastiank (Silvio Beraudo) e in generale della sua Arte Stitica tendono a concentrarsi su diversi assi portanti: l'ironia dissacrante, la critica sociale e la rottura con l'establishment artistico. L'interpretazione più evidente riguarda l'uso di un'ironia amara e popolare per trattare temi complessi. Il "Furbo" come Eroe Negativo: L'identificazione dell'uomo più furbo del mondo con l'inventore fittizio della supposta, HOSTA SUPP, è un potente gesto dissacrante. L'inventore, lungi dall'essere un eroe civilizzatore (come un Gropius o un Da Vinci), è l'emblema del cinismo e della furbizia becera, colui che ha saputo "metterla nel sedere a tutti. Viene esaltato il contrasto tra l'ambizione del titolo ("l'uomo più furbo del mondo") e la sua concreta e volgare realizzazione (la supposta). Questo è un modo per criticare una società che eleva chi è opportunista e non chi è etico. Il concetto di "Arte Stitica" non è solo una bizzarria, ma un vero e proprio manifesto anti-accademico che definisce un'arte Outsider o Naïf consapevole. La creazione dell'opera nel bagno durante le "sedute" viene letta come un ritorno all'onestà brutale del momento creativo. Il bagno, luogo privato e legato alle funzioni corporee più basilari, è la metafora di un'arte che nasce "dal basso", lontana dai salotti e dalle gallerie patinate. L'esecuzione "elementare e semplice" è una dichiarazione: l'artista rifiuta i dettami tecnici e filosofici, affermando che l'idea e il messaggio sono superiori alla maestria pittorica. L'arte deve "dire qualcosa" e non perdersi in virtuosismi sterili. L'opera è spesso interpretata come un lamento e una critica morale sull'etica contemporanea. Il Dilemma Etico: La frase dell'artista: "Ho sempre cercato di vivere nel giusto più che in ciò che mi conviene, ma alla resa dei conti ti senti un po poco tanto tantissimo c******e...", è il cuore della critica. Il "furbo" è celebrato, mentre l'onesto è percepito come un "coglione". Il quadro diventa un autoritratto emotivo del disagio di chi sceglie l'integrità. Linguaggio Popolare e Diretto: L'uso di un linguaggio schietto e popolare, privo di filtri intellettuali, rafforza l'idea che l'arte debba essere accessibile e comunicativa, portando un messaggio che risuoni con l'esperienza quotidiana dell'uomo comune. Nonostante il cinismo di fondo, i critici che apprezzano Sebastiank sottolineano la sua capacità di portare emozione e positività. Estetica Terapeutica: L'artista dichiara di voler portare una "magia di luci e colore" nei suoi quadri. L'uso vivace del colore e l'approccio Naïf sono visti come un tentativo di sottrarsi alla grigia realtà del cinismo. La Funzione Trasformativa: Il processo di creazione, per quanto umile, trasforma i pensieri e le esperienze personali in qualcosa di colorato e universale, suggerendo che anche dal disagio (la "stiticità" del pensiero) può nascere una forma di gioia o di espressione liberatoria. In sintesi, "L'UOMO PIÙ FURBO DEL MONDO" è celebrato non tanto per la sua perfezione estetica, quanto per la sua efficacia concettuale come critica sociale mascherata da satira popolare, incastonata in un manifesto artistico (l'Arte Stitica) che fa dell'anti-intellettualismo la sua firma più riconoscibile. Questa opera non solo intrattiene ma invita anche a una profonda esplorazione dei temi del potere e dell'astuzia. La capacità di Sebastian di incapsulare così tante sfaccettature della vita umana in un'unica tela è ciò che rende “L'Uomo più Furbo del Mondo” un'opera fondamentale nel panorama artistico attuale.