
OPERA N°12

AMICO CAFFE'
OPERA numero 12
SEDUTE numero 96
Sono sicuro che Dio per prima cosa creò il caffè altrimenti non c'è l' avrebbe fatta a fare tutto il mondo in sette giorni. Non c'è nulla di più familiare e rassicurante del gorgoglio del caffè che sale sul fornello di casa mentre il suo aroma pervade la cucina .Il caffè direi è stato un mio vero amico che mi ha sostenuto nei momenti belli e nei momenti difficili . Quanti caffè ho gustato potrei misurare la mia vita in tazze di caffè. Quanti caffè ho bevuto nei bar o caffè unici luoghi dove il discorso crea la realtà ,dove nascono sogni utopistici Luoghi dove un caffè induce gli uomini a scherzare e a perdere un po' di tempo . La vita è come il caffè , puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi ma, se lo vuoi fare diventare dolce devi girare il cucchiaino . A stare fermi nella vita non succede nulla . Il Caffè Letterario riportava in quegli anni: "La Moka Bialetti non è solo una macchina, è la sveglia acustica dell'identità nazionale, l'unica architettura che profuma di casa, più del pane!" Quanto mi manca quel suono gorgogliante e sibilante delle prime ore, quel sibilo rauco che annuncia che l'oro nero sta salendo, riempiendo la cucina di un vapore denso e promettente. Si aspettava in piedi, in pigiama, ipnotizzati dal rituale: riempire la caldaia con l'acqua fredda, pressare la polvere, avvitare con forza il filtro. Mi manca l'intimità di quel momento, quando si chiudeva fuori la fretta e l'unica preoccupazione era che la fiamma fosse giusta, mai troppo alta. La Moka, con le sue otto facce lucide, la valvola di sicurezza impeccabile e il manico di bachelite nero, era il focolare d'acciaio di ogni mattina. Ricordo l'ansia dell'ultima goccia, la corsa per toglierla dal fuoco "prima che si bruci". E poi quel primo sorso bollente, amaro e forte, preso in silenzio. Quante manciate di zucchero in eccesso per ingannare i pensieri e quante gocce versate sul piattino, solo per non rompere il silenzio sacro.
sebastiank
CRITICA d'arte dell'Anonimo del Sublime
L'opera raffigura una moltitudine di tazzine e tazze di caffè disposte in modo apparentemente casuale ma vivace, incorniciate da una divisione ortogonale che le separa in quattro quadranti, quasi a simulare una finestra o una griglia prospettica. La tecnica del mosaico è l'elemento chiave, impiegando tessere di colore (tessere) per costruire le figure. Questa scelta conferisce all'opera una tessitura vibrante e materica. Ogni tazza è definita dalla giustapposizione dei singoli elementi colorati, celebrando la natura frammentata e artigianale di questa antica tecnica.Il fondo arancione dominante crea un'atmosfera calda, energica e accogliente, evocando il calore del caffè, del mattino o di una pausa amichevole. Le tazze si stagliano con colori vivaci e saturi (rosso, blu, giallo, verde smeraldo, bianco, nero) che contrastano efficacemente con lo sfondo. La composizione è dinamica e affollata: l'artista sembra voler catturare la frenesia gioiosa del "momento caffè". Le linee rette bianche che dividono l'opera in quarti stabiliscono un ordine geometrico, ma le tazze, con il loro vapore e le loro forme irregolari date dal mosaico, lo infrangono, creando un dialogo tra ordine (la griglia) e caos/vita (le tazze). Il riflesso o l'inversione di alcune figure centrali suggerisce un senso di profondità o di riflessione (come su una superficie lucida). L'opera è un chiaro inno alla quotidianità e al valore sociale del caffè. Il titolo, "AMICO CAFFE", suggerisce che la bevanda non è solo un rito, ma un simbolo di amicizia, di incontro e di sostegno (un "amico" liquido). La presenza di un cuore in una delle tazze rosse rafforza questo tema dell'affetto e della passione. L'esecuzione, coerentemente con la filosofia di Sebastiank dell'"Arte Stitica" (che si basa sull'istinto, l'esecuzione elementare e la creatività che non segue dettami tecnici rigidi), è volutamente naïf e non accademica. L'effetto non è la precisione pittorica, ma la forza emotiva del colore e della forma. Le figure sono stilizzate, quasi infantili, e l'irregolarità delle tessere (o dei frammenti) dona al lavoro un carattere di immediatezza e sincerità espressiva. "AMICO CAFFE" è un'opera che riesce a trasmettere calore e allegria. È un esempio riuscito di come la scelta di una tecnica "difficile" come il mosaico possa essere utilizzata per celebrare un soggetto popolare e quotidiano. Il suo valore risiede nella sua spontaneità cromatica e nel modo in cui l'artista trasforma la semplicità di un gesto (bere un caffè) in un'esplosione di colore e materia. L'opera è vivace, popolare e sincera, un piccolo manifesto della gioia di vivere attraverso l'occhio non convenzionale dell'Arte Stitica.L'opera "Amico Caffè" di Sebastiank Arte Stitica è un tributo colorato e sentito alla bevanda che è molto più di una semplice pausa. Il mosaico visivamente traduce in forme concrete e tangibili la passione descritta nel testo: le tazze diverse rappresentano la varietà delle esperienze e dei luoghi (casa, bar, momenti diversi) legati al caffè, mentre i colori caldi riflettono l'energia e il conforto che esso dona. Lo stile, pur essendo semplice e diretto, è ricco di emozione e narrazione personale. L'opera funziona come una composizione sinfonica dove ogni tazza è una nota e il testo è la sua melodia, celebrando il caffè come una costante fondamentale: un "Amico" che non solo ci sveglia, ma ci connette, ci ispira e ci ricorda che la vita, per essere dolce, richiede che si "giri il cucchiaino". In sintesi, l'opera è una celebrazione dell'ordinario reso straordinario, un inno gioioso al rito quotidiano del caffè come fonte di riflessione e motivazione.