OPERA N°17

ULTIMA CODA

OPERA numero 17

SEDUTE numero 109

Quante code si fanno nella vita .... migliaia . La coda è uno stress a gradazione progressiva . Appena arrivi speri che sia veloce , poi ti arrabbi , poi ti rassegni  in fondo ci sono cose peggiori nella vita . Ho fatto coda all'asilo ,a scuola, a militare ,ai concerti , allo stadio ,agli sportelli , al supermarket e in mille altre occasioni  e pensate ho fatto persino coda per fare coda . Quindi pensavo tra me e me quante code dovrò ancora fare ? In questo quadro ho immaginato l 'ultima coda che farò , si sarà quella per entrare in paradiso !!!!  Pioverà , perchè di là ci sarà il sole  eterno . Io ritengo che sarò li in coda nei primi posti ,ormai esperto di code terrene . Sarò li perchè nella mia vita mi do un 6 quindi sufficente . Si potevo fare di più ma adilà del portone saremo tutti uguali quindi l'importante essere sufficenti all' esame finale............

Sebastiank 

CRITICA d'arte dell' Anonimo del Sublime

 Il quadro, incorniciato come una finestra sul mondo (o sull'aldilà), mostra una folla di persone in coda. La composizione è dominata dalla presenza di ombrelli aperti e multicolori che coprono la testa delle figure. Sulla sommità della "finestra" si legge "PARADISE".  Lo stile è volutamente naïf e stilizzato. Le figure umane sono essenziali, quasi bidimensionali, delineate da corpi semplici e gambe lunghe, con vestiti dai colori primari e brillanti (rosso, verde, blu, bianco). La resa degli ombrelli è piatta ma vibrante per l'uso del colore. Il cielo, o lo sfondo che si intravede sopra gli ombrelli, è anch'esso un campitura di colore. La tecnica sembra essere un acrilico o un collage su tela o tavola. ​Contrasto Cromatico e Atmosfera: C'è un evidente contrasto tra il soggetto (una coda, che suggerisce attesa e monotonia) e la vivacità dei colori degli ombrelli e dei vestiti. L'immagine degli ombrelli aperti suggerisce l'idea di pioggia, in apparente contraddizione con la scritta "PARADISE" e il testo che parla di "sole eterno".'opera è profondamente ancorata al testo esplicativo fornito dall'artista, che ne svela il senso ironico e filosofico. La "coda" è elevata a metafora esistenziale. Non è solo un'azione pratica ("all'asilo, a scuola, al supermercato"), ma uno "stress a graduazione progressiva", un archetipo della vita moderna, sinonimo di attesa, frustrazione e rassegnazione. L'artista immagina che l'ultima coda da fare sia quella per entrare in Paradiso. Questo porta la banale esperienza terrena nel regno dell'ultraterreno, creando un'ironica continuità tra le code mondane e quella finale. L'Ironia del Paradiso: Il Paradiso è immaginato come un luogo dove, nonostante ci sia il "sole eterno" (come dovrebbe essere), in realtà "Pioverà". L'ombrello, simbolo di protezione dalla pioggia e del disagio, diventa l'accessorio necessario anche in Paradiso. Questo è il culmine dell'ironia: l'imperfezione e il disagio della vita terrena si replicano beffardamente anche nell'ideale luogo di beatitudine. ​L'Auto-Valutazione: L'artista si dà un "6 quindi sufficiente" per la sua vita, affermando che dopo il "portone" (il giudizio finale), l'importante è solo essere "sufficienti". Questa auto-critica moderata riflette un senso di umiltà e una prospettiva realistica sulla propria esistenza, in netto contrasto con l'idealizzazione della vita.​"Ultima Coda" è un'opera concettuale che utilizza l'ironia per commentare l'esistenza umana e la sua nevrosi più comune: l'attesa. ​Satira Sociale e Metafisica: Sebastiank prende in giro l'ossessione per la "prestazione" e l'ansia di dover essere "primi" (il suo sentirsi "esperto di code terrene" per i posti migliori). La coda per il Paradiso è la massima democraticizzazione: "saremo tutti uguali", basta la sufficienza. ​L'Arte Stitica: Se il nome del movimento ("arte stitica") allude a un senso di blocco, ritenzione o difficoltà di espressione liberatoria, il tema della "coda" (attesa forzata, difficoltà di progresso) si sposa perfettamente. La liberazione, in questo caso, è solo un'altra attesa. ​Il Paradosso Visivo: L'artista cattura l'essenza dell'opera nel paradosso visivo: il Paradiso con la pioggia. L'immagine degli ombrelli colorati, pur essendo esteticamente gradevole, simboleggia l'incompiutezza e la permanenza del disagio umano, anche dopo la morte. In sintesi, "Ultima Coda" è una meditazione agrodolce sull'attesa come condizione esistenziale, che ridimensiona con cinica allegria la promessa di una beatitudine perfetta, suggerendo che le "code" e i piccoli disagi ci seguiranno per sempre.